martedì 28 giugno 2011

Moleskine Federico Mazzoni notebook - Piano -



VIDEO PRESENTAZIONE - PIANO -
INTERVENTO SU BLOCCO MOLESKINE

OPERE 2011 DI FEDERICO MAZZONI

PIANO - INTERVENTO SU BLOCCO MOLESKINE 







 FISARMONICA INTERVENTO SU TACCUINO MOLESKINE




 COMPUTER INTERVENTO SU TACCUINO MOLESKINE



EVERYTHING I NEED - INTERVENTO SU TACCUINO MOLESKINE


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 TRIS - THE GAME OF PEACE - INTERVENTO SU TACCUINO MOLESKINE





OPERE IN VENDITA SUL SITO UFFICIALE MOLESKINE

http://artistmarketplace.moleskine.com/en/meet-the-artists/federico-mazzoni

vendesi





VIDEO INSTALLATO ALL'INTERNO DEL CONTAINER PER IL PROGETTO "VENDESI " DEL 2007 IN PIAZZA SANTA MARIA IN TRASTEVERE .


VENDESI -INSTALLAZIONE DENTRO UN CONTAINER . PIAZZA SANTA MARIA IN TRASTEVERE .

SE PUOI PENSARLO PUOI VENDERLO !!!
OPERA CONCETTUALE CONTRO IL CONSUMISMO . CONTRO LE COSE CHE COMPRIAMO CHE "FORSE" NON SONO QUELLE CHE REALMENTE CI SERVONO . INVECE "FORSE" CI SERVE TUTTO QUELLO CHE NON HA PREZZO : SENTIMENTI , PENSIERI, EMOZIONI ETC ETC...





FEDERICO MAZZONI

PROPOSTA PROGETTO "VENDESI" PER CONTAINERART 2007 - VINTO E REALIZZATO A ROMA IN PIAZZA SANTA MARIA IN TRASTEVERE NEL DICEMBRE 2007


CONTAINERART 2007 - ROMA/GERUSALEMME
Manifestazione itinerante di arte contemporanea e d’avanguardia.

“VENDESI”


Autore: Federico Mazzoni                                                                             
Co-Autore: Matteo Bini
Artwork: Massimo Guidi
INTRODUZIONE:
Il progetto è quello di vendere il container.
Sono un artista che si esprime fondamentalmente attraverso la pittura e per fortuna ho avuto l’occasione di esporre i miei quadri in alcuni spazi molto suggestivi. E spesso i miei quadri li ho venduti. Mi capita quindi che per merito, molti galleristi mi offrano il loro spazio per esporre le mie opere, la mia arte. Ultimamente però, in alcune circostanze, ho pensato di esporre proprio lo spazio stesso: “la mia opera diventa ciò che dovrebbe contenerla”. Da tutto ciò, ho sviluppato l’idea di un’installazione che contenga questo concetto: in una società consumista, che pretende di dirci quello di cui abbiamo voglia, io non consumo, io vendo. E vendo tutto tranne me stesso, ma solo perché, come dicono quelli che mi vogliono bene, “non valgo niente!” J.
Ecco così che il container diventa la “mia” opera e come tale diventa soggetto alla vendita.
Il container non è più il mezzo per, diventa il fine.
Di conseguenza, chi entra all’interno del container e guarda incuriosito, si ritrova dentro l’opera e prendendone parte rischia di essere venduto con tutta l’opera stessa.

DESCRIZIONE:

Le pareti interne del container verranno tappezzate con i cartelli "vendesi" (in vendita nelle migliori cartolerie!), di vari colori. Su ogni cartello “vendesi” verrà scritto “il nome di un prodotto destinato alla vendita che ha la caratteristica di non poter essere venduto”:
Un anno di sole domeniche.. Sara.
Mia nonna che mi racconta l’Odissea. Mario.
Neologismii. Michela.
L’olio di gomito. Matteo.
Le lacrime di Elisa per sua madre. Francesco.
Nella “mia” società, che non è molto differente dalla società in cui vivono la maggior parte delle persone, tutto diventa vendibile, anche a poco, ma quel poco fa la differenza, crea il mercato, infatti anche le cose che si potrebbero semplicemente donare, spesso vengono vendute. Ogni cosa ha il suo prezzo. Ma è davvero così?
Ora torniamo alla descrizione del progetto. Fuori dal container ci sarà l’agente immobiliare, il venditore (io stesso, me medesimo), che incontrerà i potenziali compratori (la gente, tutta) e inviterà loro a visitare il container. Lo scopo è quello di vendere il container ma se qualcuno avesse voglia di comprarsi le lacrime di Elisa, potrebbe farlo. Sono lì, sono in vendita. La gente verrà invogliata a “comprare” ma per farlo dovrà usare una moneta: lo scambio.
In pratica la persona che sceglierà di “comprare” il cartello con su scritto, per esempio, VENDESI l'autografo di Dio, Alessandra., potrà portarselo via ma solo se a sua volta sopra un cartello vendesi vuoto (ne metteremo a disposizione un numero pari a quelli usati da noi) scriverà una frase, un pensiero personale di pari spessore, che insomma incarni il senso dell’opera.
Nelle vesti del venditore sarà mia premura interagire con l’opera e dimostrare la veridicità di tutta l’operazione.
Sempre dentro al container, verrà installato un plasma, montato su parete, dove andrà in onda in loop un filmato audio-video girato in tempo reale (senza transizioni e senza effetti di alcun genere). Il contenuto del filmato amplificherà la provocazione dell’opera trasmettendo me stesso in primo piano che invoglio la gente a comprare, che propongo, che convinco.
In più pubblicherò un annuncio su “porta portese” (giornale romano di annunci di varia natura), dove descriverò le misure del container, metterò il mio telefono, il luogo dove sta il container ed eventuali ulteriori indicazioni a riguardo.

CONCLUSIONE:
Questo, in sostanza, è il mio progetto, è ciò che vorrei realizzare per scuotere le persone sulla voglia (e sul bisogno), a volte per niente sana, di possedere, di comprare. Un’esortazione a riflettere su ciò che è necessario e ciò che non è necessario, sul superfluo.   


© 2007 Federico Mazzoni.                                                                                       












INSTALLAZIONE VENDESI VISTA ESTERNO


                       INSTALLAZIONE VENDESI VISTA ESTERNO


                      INSTALLAZIONE VENDESI VISTA ESTERNO


              INSTALLAZIONE VENDESI PARTICOLARE INTERNO


INSTALLAZIONE VENDESI PARTICOLARE INTERNO 





VENDESI - PROJECT, ENGLISH VERSION



THE CONTAINER IS ON SALE

This container is a work that puts attention on the following thought: "In a consumer society that intends to tell us which are our needs, I do not consume, instead I sell."
Inside the container there are products on sale which have the characteristic to be "unable to be on sale", such us "Elisa's tears for her mother" or "Marco's memory of his past love". However, to buy something it is necessary to use a coin. In this case the coin is the exchange. So that, who wants to get "Elisa's tears" has to offer  something of his/her own: a thought, an image, a memory. Everybody can try to involve his/her sensitivity, can stop and think. Often we are driven by a will to possess things, to purchase, and many time this will is not sane.
This container is an exhortation to reflect on what is necessary and what is not, on the superfluous. In our society everything becomes object on sale, even the things that can be easily donated. Everything has a price. Is it actually true?
CONTAINERART
Empty containers ambling around the world, filling with beauty wherever they stop.

An urban, itinerant and adaptive art exhibit. Installations, sculptures, and paintings of the most innovative talents of the local and global artscape in many containers spread around town. A different work of contemporary art in each container, a different mix of artists in each city. Interactive containers connecting communities far away through art.